The Show

È un balletto contemporaneo ispirato al famoso dipinto di Théodore Géricault, una tela che racconta la vicenda di un terribile fatto di cronaca: il naufragio della fregata Medusa.                  

Nel Giugno del 1816, la fregata francese Méduse partì da Rochefort in direzione del porto di Saint-Louis, sulle coste del Senegal. La nave andò a sbattere contro il banco sabbioso di Arguin, affiorante in pieno oceano a molte miglia di distanza dalla costa africana.

Si costruì in pochi giorni una zattera con i resti della nave fu legata alle scialuppe ma, non appena fu possibile, si tagliarono velocemente le funi. La zattera venne abbandonata alla deriva, senza viveri, senz’acqua, senza strumenti di navigazione.

Nei tredici giorni che seguirono su quella zattera accaddero cose terribili. Ci si uccise per un sorso d’acqua o di vino, si mangiarono i corpi dei morti, si gettarono in mare i moribondi.

Alexandre Corréard, ingegnere sopravvissuto al naufragio, per denunciare l’accaduto scrisse il libro “Il naufragio della Medusa” il resoconto di un naufragio non solo marino ma soprattutto etico. È lui a raccontare la vicenda a Théodore Géricault, autore del dipinto, è lui a raccontare, oggi, la tragedia, durante lo spettacolo. Un balletto che mette in forte contrasto la luce del primo atto con la penombra del secondo, il candore della speranza con la carnalità del dramma.

[…] Immersa tra luci, videomapping, effetti speciali e dolby surround

c’è una messe di vibrante di parola poetica e poesia mimetica 

nella danza del coreografo e regista Claudio Mantegna,  

Lella Battiato

Claudio Mantegna riesce a tramutare la “storia vera” in composizione e sequenza artistica cadenzata in danza, trasponendo la narratio in una dimensione del sogno e della meraviglia. Lo spettatore infatti tramite espedienti scenografici avanguardistici si sbalordisce, si impaurisce e freme ritornando bambino in questo teatro sognante e del meraviglioso. 

La rappresentazione caratterizzata da costumi minimal che rivalutano la purezza del nudo, della corporeità plastica e dell'essenzialità è esaltata da una scenografia velata e quasi evanescente, che rende “il mito della Medusa” universale ed immortale, collocandolo in un luogo sine tempore e perciò tremendamente attuale. Forte è anche l’antinomia tra il primo atto in cui regna un atmosfera luminosa e ridente quanto tenue e pacata che poi si ribalta nel secondo atto dove tutto è oscuro, concitato e carico di oblio nel quale si sprofonda insieme alla zattera. 

La storia della zattera della Medusa è una vera e propria traccia dell'esperienza umana e la Blueverse Dance Company riesce a regalarcene una visione sobria e innovativa, accattivante e di forte impatto. L'inesauribile energicità, la compattezza e la linfa vitale dell'intera compagnia si palesa infatti nei pezzi d'insieme che conferiscono alla rappresentazione un andamento unitario e solido, un andamento che nei climax ascensionali mozza letteralmente il fiato. Il connubio tra danza e acrobatica, neoclassico e contemporaneo, creano un tratto stilistico inconfondibile e un genere teatrale che è dello svago ma primamente culturale e di pensiero.

Ivano Testa

Trailer

Libretto

Credits

Coreografie e Regia: Claudio Mantegna

Assistente Coreografo: Andrea Mazzurco


Produzione: Blueverse

Scenografie Video e Luci: Claudio Mantegna

Costumi: Gaetano Mantegna, Anna Incardona

Realizzazione Scenografie: Laboratorio Blueverse

Andrea Nicosia, Alessandro Bonaccorsi, Riccardo Sotera

Testi: liberamente ispirati a scritti di Alexandre Corréard (sopravvissuto alla tragedia)

Adattamento Testi: Claudio Mantegna

Voce: Enrico Sortino

Registrazioni: GM Music Recording Studios

Audio Dolby Digital Surround 5.1: Claudio Mantegna

Regia Video: Antonino Mantegna

Grafica: Kikreo.it - Fausto Mantegna


Dedicato al Maestro Aldo De Lorenzo