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I dolenti versi di un poeta

Un’ambientazione suggestiva come l'atrio della Biblioteca Comunale di Piazza Armerina per il reading di Mario Luca Testa: il gioco di luci e i colori caldi dei riflessi della pietra siciliana, forniscono un quadro ideale alla messa in scena de “I dolenti versi di un poeta. Paolo Maura 1638-1711”.
Il reading performativo, scritto e diretto da Testa, concittadino dello scrittore secentesco racconta, proponendola in una forma originale e stimolante, l’opera di Paolo Maura, uno dei massimi poeti satirico-burleschi del XVII secolo siciliano.
Lo spettacolo, inserito nel programma de "Il circuito del Mito", ha debuttato il 23 Luglio 2011.

Animano la lettura tre ballerini e un ensable musicale di altissimo livello: un gruppo di artisti raffinati che con la musica dal vivo e con azzeccatissime coreografie sottolineno in maniera magistrale i versi e le ottave del poeta menenino. Lo spettacolo segue la falsariga della vita del poeta, sospeso tra storia e leggenda, una sorta di viaggio nello spazio e nel tempo, tra le pietre e attraverso i secoli.

Solo una coreografia tenue e severa come quella pensata da Claudio Mantegna poteva rendere il conflitto tra l’uomo e il mondo, tra meditazione e liberazione, esortazione e invocazione, insito dell’opera del Maura.

La bravura dei ballerini della Blueverse Dance Company si misura anche nella loro capacità di illustrare i versi, di rendere tangibile e immediatamente percepibile allo spettatore la solitudine del Maura, una solitudine che si trasforma in domande laceranti, e nella piaga intima e personalissima della sofferenza dell’uomo ingannato. Solo così può interpretarsi la stupenda immagine del Calvario posta a corredo di alcuni dei versi più toccanti del poemetto mauriano.

Carlo Blangiforti .

 
 
 
 
 
 
 
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